I principi del suo insegnamento
Secondo Swami Sivanada, la salute è il risultato di una mente ed un corpo stabili, in equilibrio, e si ottiene mediante la costanza nel seguire i suoi cinque principi, che sono alla base di una buona pratica di yoga:
Nel primo punto, l'esercizio fisico corretto, indica la pratica costante delle asanas ("Serie Rishikesh") cioè le posizioni tipiche dello yoga con le quali si mantiene il corpo giovane e flessibile; la respirazione, invece, ha un impatto enorme sulla nostra salute se eseguita efficacemente, ossia mediante l'attivazione del sistema nervoso parasimpatico; quando parla invece di dieta equilibrata, il Maestro vuole dire che è importante conoscere tutto ciò che assorbiamo, quindi diventa di estrema importanza conoscere cosa mangiamo, la sua provenienza, come lo mangiamo, quanto e perchè (più che l'ossessione per la bilancia o per le calorie). La giusta meditazione, invece, è quella in cui poniamo davvero la concentrazione nel nostro tempio interiore per conoscere la "verità".
Ho deciso di lasciare per ultimo il quarto punto non per importanza, bensì per poterlo approfondire maggiormente.
Sono certa che, di fronte a questo argomento (il rilassamento corretto) tanti hanno pensato che si rilassano leggendo un libro o guardando la tv. Anche io sono stata convinta per molto tempo di rilassarmi semplicemente facendo una cosa che mi piace e mediante la quale non penso ad altro: cucinare, ad esempio, è uno dei diversivi che amo di più. Ma il punto è un altro: passando da lavorare, studiare, a leggere, disegnare, guardare un film o qualsiasi altra attività che vi venga in mente, stiamo semplicemente passando da un attività all’altra, magari meno intensa, ma non lasciamo il tempo al cervello di rigenerarsi davvero e al corpo di riposare sul serio.
Ecco invece che, in una sessione di Hatha yoga, il sistema nervoso si prende davvero una tregua:
passa dallo stato di allerta e di stress prodotto dalla vita moderna sempre più frenetica e ansiogena (attivazione dal sistema simpatico) al rallentamento generale delle attività corporee, come la frequenza cardiaca, il metabolismo e il ritmo del respiro, favorendo il riposo, il recupero ed il rilassamento (attivazione del sistema parasimpatico). Infatti, purtroppo anche senza rendercene conto, viviamo costantemente sotto stress e conviviamo con reazioni fisiche come accelerazione del battito cardiaco, aumentata tensione muscolare, dilatazione delle pupille, accompagnate dalla produzione di ormoni “attivanti” come l’adrenalina, le quali, però, non trovando un effettivo “sfogo” a livello motorio e causano il più delle volte effetti negativi come contrazioni muscolari e tensione nervosa.
Il maestro e medico Sivananda riteneva che un breve “stop” che favorisse il rilassamento muscolare e la riduzione della tensione fosse di vitale importanza per stare bene e riequilibrare il sistema nervoso autonomo e che fosse possibile raggiungere la totalità di questi risultati in shavasana, la posizione del cadavere tutt'ora prevista alla fine di ogni lezioni di Hatha Yoga.